#WeRideFlanders - Nicola e Federico ci portano a pedalare in Belgio
Nicola, Federico, raccontateci un po' questa pedalata.
L’esperienza nelle Fiandre è stata per noi nuova e bellissima. We Ride Flanders è un evento ciclistico per appassionati, aperto a chiunque voglia partecipare. Si vive pedalando lungo strade che da inizio ‘900 fanno la storia di questo sport e nella stessa regione del mondiale di ciclismo su strada 2021.
L’evento è diviso in tragitti diversi e noi abbiamo scelto quello da 177 km perché si avvicina di più al percorso storico del Giro delle Fiandre. Attraversando le stradine di campagna abbiamo potuto ammirare scorci stupendi fatti di colline, paesi e fattorie. Ci sono tratti in pavè molto irregolari - che sono il manto stradale originale - e si passa da una collina all’altra percorrendo i cosiddetti “muri”: passaggi che arrivano fino al 24% di pendenza!
Noi avevamo biciclette da strada per rivivere le emozioni della gara che è sempre stata fatta con questo mezzo. Il bello però è che ognuno partecipa come vuole: MTB, gravel, bici elettrica… Abbiamo perfino incontrato una persona in Graziella! Quel che conta è vivere l’esperienza tutti insieme.
Com'è vissuto il ciclismo nelle Fiandre?
La cultura della bici nel Nord Europa è molto forte e si sente. Il ciclismo è come il calcio da noi e si respira la passione per le due ruote a ogni età. Passione che viene vissuta quotidianamente: dall’anziano che si sposta per fare commissioni, al bambino che va a scuola; le strade sono sicure e basta vestirsi nel modo giusto.
La rete ciclabile è ben articolata: nei paeselli ci sono carreggiate larghe e ben visibili dove le biciclette hanno la precedenza, mentre sugli stradoni c’è una pista ciclabile dedicata; in questo modo le due ruote sono facilitate anche quando c’è brutto tempo e, con gli accessori necessari per l’uso urbano, le luci e il casco per la sicurezza, un copri pantalone e una giacca impermeabile in caso di pioggia, la bici si può usare davvero tutto l’anno!
Cosa vi ha spinto a partecipare?
Abbiamo accolto con grande piacere l’invito di Sportful che ci ha dato la possibilità di fare una pedalata insiema al leggendario Paolo Bettini - campione olimpico ad Atene 2004 e vincitore di due Liegi-Bastogne-Liegi, solo per citare alcuni dei suoi successi - che è da anni testimonial Sportful e con cui sviluppa alcuni prodotti.
Siamo andati in Belgio anche per curiosità, per osservare il mondo della bicicletta al di fuori della nostra comfort zone, e per prendere spunti dalla mobilità sostenibile locale. Il ciclismo non è solo competizione, come è spesso visto in italia dove chi va in bici è abitualmente identificato come un appassionato, un garista. In Belgio c’è anche un approccio improntato sull'avventura e sulla scoperta; un po’ come l’alpinismo: il vedere nuove montagne e rifugi. Pedalare è visto come esplorare il territorio in ampiezza anziché in altezza.
E così come in montagna dove si sta all’aria aperta, ci si gode la compagnia e si utilizza l'attrezzatura adatta, in bicicletta valgono gli stessi identici principi: stare all'aperto, amicizia e abbigliamento corretto.
A proposito di attrezzatura e abbigliamento, cosa avete indossato?
Abbiamo partecipato vestendo alcuni prodotti Sportful e POC. La linea Sportful Fiandre è dedicata ai climi autunnali/invernali e sarà presto disponibile sullo Shop Online SPORTLER. Si adatta benissimo dai 18-20°C fino alle temperature rigide dell'inverno. È un abbigliamento idrorepellente che resiste anche a piogge intense e al suo sviluppo hanno contribuito professionisti di livello globale.
Nello specifico, abbiamo usato la maglia Sportful Fiandre Light, la più leggera di gamma, e una maglia estiva perché faceva abbastanza caldo (20-25°C). Col freddo avremmo usato una Sportful Fiandre più pesante.
Entrambi abbiamo indossato caschi POC: un ottimo brand che nasce da un concetto di sicurezza. Sono super leggeri e comodi, cosa che ci ha permesso di averli con noi anche in altre occasioni durante tutta l'estate.
Per il tragitto abbiamo usato Wahoo, un contachilometri con GPS, utilissimo per essere sempre aggiornati sui km mancanti e sulla traccia del percorso da seguire.
Un'esperienza da ripetere?
Senza alcun dubbio! Probabilmente i tratti più duri e affascinanti sono stati quelli in pavè: difficili da affrontare per via dei forti sobbalzi. Ma pedalare sulle stesse pietre dove sono passati campioni del calibro di Eddy Merckx, Fabian Cancellara, Tom Boonen e Johan Museeuw è stato fantastico!
L’atmosfera era bellissima e abbiamo incontrato persone di ogni età che si sono impegnate al massimo. Al termine di ogni salita - nonostante la fatica - erano tutti felici di poter condividere un'esperienza speciale, scattando foto e chiacchierando in gruppo, per poi ripartire con il sorriso stampato sul volto.
Bravissimi ragazzi!
